File:Addizionatrice meccanica - Museo scienza tecnologia Milano 08800.jpg

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Author
Felt Dorr E. (progettista)
Title
addizionatrice meccanica - Comptometer Mod. A.
Description
Italiano: Macchina costituita da una scatola in legno, sul cui lato superiore si trova la tastiera estesa. La tastiera prevede settantadue tasti in metallo, disposti su otto colonne numerate da 1 a 9; sul bottone di ogni tasto è riportato, insieme al valore del tasto, anche il suo numero complementare. Il totalizzatore è composto da otto finestrelle poste alla base di ogni colonna. Sul fianco destro della macchina è posizionata una manopola in ebanite e una levetta in metallo per l'azzeramento del totalizzatore. All'interno della scatola risiede il meccanismo di funzionamento della macchina: i tasti di una colonna agiscono su punti diversi di una medesima leva munita anterioremente di un settore dentato che, in base al diverso abbassamento dovuto alla pressione sul tasto, comporta il movimento della ruota del numeratore alla posizione del numero digitato.
Funzione

Esecuzione di calcoli aritmetici

Modalità d'uso

Premendo su un tasto, il valore della cifra viene immediatamente visualizzato sul totalizzatore. Digitando un altro valore, quest'ultimo viene immediatamente sommato e il risultato visualizzato nel totalizzatore; per le sottrazioni si utilizzando i valori complementari presenti sui bottoni dei tasti.

Notizie storico-critiche
Nell'evoluzione del calcolo automatizzato, le addizionatrici sono macchine dal funzionamento semplificato rispetto alle calcolatrici, in quanto prevedono l'esecuzione soltanto di addizioni e di sottrazioni. La prima addizionatrice realizzata fu la Pascalina, ideata dal pensatore francese Blaise Pascal nel 1642, la quale servì da ispirazione per altre macchine realizzate successivamente in base allo stesso principio. Una grande semplificazione dell'utilizzo e miglioramento delle presetazioni avvenne con l'introduzione della tastiera al posto di quadranti e manovelle. Sebbene l'idea non fosse nuova, il Comptometer, brevettato da Dorr E. Felt nel 1887, è considerato il primo modello di addizionatrice provvista di tastiera prodotto per il mercato. Grazie all'introduzione della tastiera, Felt riuscì a migliorare notevolmente la praticita e la velocità di utilizzo dato che premendo un tasto della tastiera, il valore corrispondente veniva immediatamente visualizzato sul totalizzatore, senza necessità di ulteriori operazioni. Questa caratteristiche consentirono al Comptomter di continuare ad essere prodotto senza sostanziali cambiamenti fino agli anni '70 del 1900, quando vennero superati dalla tecnologia elettronica Il modello A fu il primo modello di Comptometer ad essere prodotto, dal 1887 al 1903; l'esemplare posseduto dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" risale all'ultimo periodo di produzione tra il 1896 e il 1903, in base alle iscrizioni dei brevetti.
Date between 1896 and 1903
date QS:P571,+1500-00-00T00:00:00Z/6,P1319,+1896-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1903-00-00T00:00:00Z/9
Medium ebanite
Dimensions height: 13 cm (5.1 in); width: 21 cm (8.2 in)
dimensions QS:P2048,13U174728
dimensions QS:P2049,21U174728
Weight: 6 kg (13.32 lb)
institution QS:P195,Q947082
Accession number
8800
References
  • Dal Quipu (1988) Dal Quipu al Chip : mostra storica del calcolo, Milan
  • Soresini F. (1977) Storia del calcolo automatico, Rome
Source/Photographer Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
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current07:04, 21 May 2016Thumbnail for version as of 07:04, 21 May 20161,280 × 1,031 (475 KB)Federico Leva (WMIT) (talk | contribs){{ICCD TRC | institution = {{institution:Museoscienza}} | permission = {{cc-by-sa-4.0}} | RSR1 = Brenni, Paolo | NSC = Nell'evoluzione del calcolo automatizzato, le addizionatrici sono macchine dal funzionamento semplificato rispetto alle calcolatri...

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