File:Telecamera per ripresa televisiva elettronica, a valvole, bianco e nero, con tubo Image Ortichon - Museo scienza tecnologia Milano 10061 01.jpg

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telecamera per ripresa televisiva elettronica, a valvole, bianco e nero, con tubo Image Ortichon - Marconi Mk III oppure Mark3 BD687.   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Author
Marconi Company (progettista/ costruttore)
Title
telecamera per ripresa televisiva elettronica, a valvole, bianco e nero, con tubo Image Ortichon - Marconi Mk III oppure Mark3 BD687.
Description
Italiano: Telecamera costituita da una camera oscura nella quale è contenuto il tubo di ripresa Image Ortichon, i circuiti e le valvole di elaborazione. Sulla parete frontale si ha una torretta rotante con quattro fori per l'inserimento di altretanti obiettivi di focali differenti (attualmente mancanti). Nella parte posteriore della telecamera è posto un visore (diretto) delle scene riprese con posizione regolabile. Accanto di hanno alcune rotelle per regolazione di centratura immagine verticale e orizzontale, altezza, ampiezza, fuoco, contrasto, luminosità Aprendo gli sportelli laterali si accede agli chassis con i circuiti a valvole e ai dispositivi di regolazione Sul retro, dove stava l'operatore, sono presenti alcune maniglie per il posizionamento della telecamera e alcuni comandi d'uso Sopra è presente un indicatore con lampada riportante il numero 3 Sotto è presente un telaio per l'inserimento su cavalletto.
Funzione

Telecamera per riprese televisive in bianco e nero.

Modalità d'uso

La scena viene vista dall'obiettivo della telecamera, l'obiettivo proietta l'immagine luminosa sul tubo elettronico collocato all'interno della camera oscura della telecamera. Il tubo elettronico, in questo caso un Image Ortichon, converte questo segnale luminoso in un segnale elettrico che , opportunamente rielaborato, può essere trasmesso attraverso canali radio.

Notizie storico-critiche
Dopo un po' di sperimentazione dei diversi sistemi proposti da tre aziende, Allocchio Bacchini, Magneti Marelli e Safar, queste ultime due vennero autorizzate, dal governo fascista italiano, ad iniziare la produzione di apparecchi televisivi presentati alla "Fiera della Radio" del settembre 1939. La Magneti Marelli, su progetto del Prof. Vecchiacci e in collaborazione con la RCA, sviluppò per l'Eiar un trasmettitore TV posto sulla torre Littoria del Parco Sempione di Milano e una serie di televisori a tubo catodico. Questi vennero distribuiti nei negozi e ricevevano le trasmissioni sperimentali ad orari prefissati L'obiettivo dell'EIAR, era quello di scegliere il sistema definitivo in tempo per il lancio ufficiale delle trasmissioni previsto per il 1942 (ventennale del regime fascista). Ma l'avvento della Guerra sospese ogni attività Durante la guerra l'elettronica fece passi da gigante e al termine, soprattutto dagli Stati Uniti, giungevano esempi della più recente tecnologia elettronica. Nel 1950 l'Italia decise il suo standard: 625 righe per quadro e 25 quadri al secondo La prima stazione trasmittente televisiva della RAI fu installata a Torino nel 1949, la seconda a Milano nel 1952 Questa telecamera venne utilizzata negli studi RAI da metà anni '50 fino al 1970 circa. Questo modello è stato il primo realizzato dalla Marconi Company con il tubo da ripresa Image Ortichon da 4 œ", nel 1954. questo tubo da ripresa era molto sensibile e permetteva riprese anche in condizioni di luce scarsa Questa telecamera, come tutte quelle di quel periodo, veniva montata su grossi carrelli e catturava le immagini della scena (video), mentre un microfono ne catturava il suono (audio). Solitamente il microfono era inserito su una "giraffa", un braccio che permetteva di sorvolare le scene senza intralciare la ripresa. Le telecamere di questo periodo montavano una torretta rotante con diversi obiettivi perché non erano ancora disponibili gli obiettivi con lo zoom Fino all'avvento della registrazione magnetica a metà degli anni Sessanta, i programmi televisivi prodotti negli studi o in esterno potevano essere trasmessi solo in diretta o in differita con la tecnica "telecine" (da pellicola cinematografica; analizzando davanti ad un sistema di analisi televisiva). Infatti le scene erano riprese contemporaneamente da più telecamere in modo da poter mandare in onda la vista desiderata (primi piani, scena complessiva, diverse angolazioni).
Date between 1950 and 1955
date QS:P571,+1950-00-00T00:00:00Z/8,P1319,+1950-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1955-00-00T00:00:00Z/9
Medium materiale plastico
Dimensions height: 55 cm (21.6 in); width: 85 cm (33.4 in)
dimensions QS:P2048,55U174728
dimensions QS:P2049,85U174728
institution QS:P195,Q947082
Accession number
10061
Object history RAI
References
  • Ravalico D. E. (1951) Meraviglie dell'Elettronica e della Televisione, Milan, pp. 51−60
  • Soresini F. (2003) Le origini della televisione in Italia, Milan
  • Corazza G. M./ Zenatti S. (1999) Dentro la televisione : strumenti, tecniche e segreti della TV, Rome
Source/Photographer Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
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current12:30, 21 May 2016Thumbnail for version as of 12:30, 21 May 20161,280 × 960 (146 KB)Federico Leva (WMIT) (talk | contribs){{ICCD TRC | institution = {{institution:Museoscienza}} | permission = {{cc-by-sa-4.0}} | RSR1 = Temporelli, Massimo | CTP = Industria, manifattura, artigianato | AUT1R = progettista/ costruttore | BIB2G = Le origini della televisione in Italia | AU...

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