File:Tacheometro-teodolite DKR, Kern, Aarau, 1952 - 1964- Caserta, Museo Michelangelo.jpg

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Description
Italiano: proprietà: Museo Michelangelo, Caserta

luogo di esposizione: Caserta, Museo Michelangelo, sezione di topografia

firma: Kern, Aarau

data: 1952 - 1964

materia e tecnica: metallo, plastica e vetro sagomati

misure (unità: mm): Altezza: 170 - Larghezza: 120 - Lunghezza: 120

Oggetto: Lo strumento poggia su una piattaforma triangolare equilatera con lati leggermente concavi e vertici prolungati a forma quadrata alle cui estremità sono le viti di elevazione. Queste sono comandate da viti a bottone disposte a 120°, sulla superficie laterale del basamento, protette da gusci metallici mobili. La piattaforma ha al centro un foro mistilineo trilobato al cui centro è il foro del piombino ottico. Al di sopra è il basamento, cilindrico, sulla cui superficie sono un vite sporgente e la vite rotazione del cerchio orizzontale rispetto al basamento (protetta da un guscio circolare parzialmente aperto, mobile e destinato ad evitare occasionali ed involontarie rotazioni). Sul basamento aggetta la base dell'alidada, cilindrica ma con sporgenze. Sulla superficie laterale della base è la vite di blocco delle rotazioni dell'alidada rispetto al basamento e la vite micrometrica, disposta tangenzialmente alla base, in corrispondenza di uno dei montanti. Sulla base, ortogonalmente ai due montanti, è la livella torica, alloggiata in un cilindro disposto orizzontalmente. I montanti dell'alidada configurano un corpo unico a forma di U quadrata, con la base rettilinea avvitata mediante quattro viti alla base dell'alidada, e raccordi semicircolari. Sulla sezione rettilinea di base sono due viti di rettifica a bottone ed una esagonale. Al di sotto di un montante è l'oculare del piombino ottico, munito di adattamento alla vista. Sullo stesso montante è una vite con funzioni statiche, protetta da un gommino, e, più in alto, l'ampia ghiera dentellata e rotante con lo specchio orientabile ed il sistema di illuminazione dei cerchi graduati. Al di sopra è una livella torica, con mira micrometrica a prisma di coincidenza e viti di rettifica. Gli spostamenti micrometrici del sistema livella-mira sono comandati mediante un meccanismo. La vite micrometrica delle rotazioni zenitali è posta poco più in basso ed collegata mediante un meccanismo alla vite di blocco ubicata su un collare contiguo alla sommità del montante più prossimo. Dalla sommità dei due montanti si innesta la traversa, cilindrica, interrotta da un lato dal collare della vite di blocco delle inclinazioni zenitali, dall'altra, dall'ampio vano che contiene la graduazione verticale. Sulla superficie laterale interna di questa placca è avvitato, parallelamente al cannocchiale, il mirino. Al centro della traversa è il cannocchiale, completamente capovolgibile, astronomico, con corpo cilindrico, terminante verso l'obiettivo con risalti cilindrici via via più sporgenti. Il campo visivo del cannocchiale mostra il complesso sistema di fili mobili, rettilinei e curvi, caratteristico degli strumenti autoriduttori. Sulla superficie laterale del corpo del cannocchiale, superiormente, è la vite a bottone di adattamento alla distanza che comanda anche lo spostamento dei fili del reticolo. L'oculare ha il consueto sistema di adattamento alla vista. In prossimità di questo, disposto ortogonalmente all'asse del cannocchiale, è innestato il vano a disco che ospita il meccanismo di spostamento dei fili per le operazioni di autoriduzione e le relative viti di rettifica. A fianco, è il tubicino destinato all'apparato di lettura dei cerchi, con dispositivo di adattamento alla vista. Nel suo campo visivo appaiono due finestre rettangolari a terminazione trapezoidale isoscele con l'indicazione, in due piccoli slarghi rettangolari centrali estremi, delle lettere "V" e "AZ", disposte in prossimità delle relative graduazioni verticale ed orizzontale. La lettura è in corrispondenza di un doppio indice lentiscato, sporgente sulle due graduazioni. La graduazione orizzontale è centesimale, destrorsa, con divisioni principali ogni grado, indicate da valori, divisioni secondarie ai 2 decimi di grado, e suddivisioni al decimo di grado. La graduazione verticale, con zero alla zenit, è oraria e di precisione analoga a quella orizzontale. Le viti micrometriche comandano ciascuna un nonio.

funzione: misura celerimetrica del terreno (misura indiretta di distanze, angoli orizzontali e verticali, dislivelli).

modalità d'uso: Collimando ad una stadia, mediante la lettura ai fili, è possibile ricavare la misura indiretta della distanza ed il dislivello; la lettura sulle graduazioni restituisce la stima degli angoli azimutale e zenitale.
Date
Source Own work
Author MuMiCaserta
Camera location41° 04′ 44.69″ N, 14° 20′ 32.87″ E Kartographer map based on OpenStreetMap.View this and other nearby images on: OpenStreetMapinfo

Osservazioni: Il Boaga (G. Boaga, Topografia teorica e operativa, UTET, Torino, 1963) descrive le caratteristiche tecniche del DKR con la seguente introduzione: "La Casa Kern" di Aarau ha realizzato in questi ultimi anni diversi tipi di strumenti autoriduttori; .... Un altro strumento realizzato dalla Casa Kern è il teodolite-tacheometro DKR". Il "recentemente", riferito al 1963, anno di stesura del testo, potrebbe coprire (come forse nel caso del tacheometro Salmoiraghi 4140) l'ambito di almeno un decennio. Lo strumento non risulta nella minuta di presa di consegna degli strumenti del laboratorio di Topografia (scritta con una macchina da scrivere su carta intestata dell'Istituto) datata 5 febbraio 1951 e firmata dal titolare della cattedra di topografia dell'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Terra di Lavoro", Prof. Ing. Giuseppe Marchitto, e dall'Assistente Tecnico-Pratico geom. Agostino Russo. E' però tra i primi strumenti inseriti nell'inventario generale, compilato all'atto della autonomia dell'Istituto, tra il 1963 e il 1964. Lo strumento, ripetitore, è un tacheometro-teodolite autoriduttore, cioè che restituisce la distanza ridotta all'orizzonte mediante operazioni meccaniche sull'inclinazione del cannocchiale, senza l'intervento diretto dell'operatore per ogni collimazione in campagna (come è necessario nel caso dei riduttori). E' lo strumento principe e più completo del rilievo celerimetrico del terreno, anche se non è mai diventato familiare ai topografi e non ha mai soppiantato nell'uso il più semplice e classico tacheometro. Grazie alla particolare configurazione del reticolo può essere usato anche come un tacheometro normale.

Bibliografia: P. Di Lorenzo, Catalogo del Museo Michelangelo, in Il Museo Michelangelo: gli strumenti e i modelli per la topografia: tradizione, innovazione, didattica, a cura di Pietro Di Lorenzo e Maria Rosaria Iacono, Soprintendenza BAPSAE per le province di Caserta e Benevento, Caserta, 2004.

https://www.academia.edu/3337977/Il_Museo_Michelangelo_gli_strumenti_e_i_modelli_per_la_topografia_tradizione_innovazione_didattica._Catalogo_del_Museo

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